Oggi mi sono mischiata nella psicofolla prenatalizia per acquistare l'unico vero regalo sentito per il mio nipo-pupo.E non credo di stupire nessuno nell'affermare che più passano gli anni e più si perde la vera essenza del Natale.Da bambina si cominciava la settimana santa con la famosa recita scolastica o il baby-coro di filastrocche e canzoncine natalizie,fino ad arrivare alla vigilia con la Santa Messa a mezzanotte,per poi svegliarsi la mattina di Natale e correre sotto l'albero a vedere in quanti pacchetti c'era scritto il tuo nome e iniziare a scartarli in ordine progressivo secondo una scala semilogaritmica,dove la teoria prevedeva che più grande fosse il pacco più "sostanza" c'era dentro (ero già ingegnere anche in quello!).
Ora.. è rimasto solo il pranzo in famiglia,l'insalata russa e la pasta al forno.
Nonostante ciò confido in un ritorno dello spirito natalizio nei prossimi anni,quando il meraviglioso pupotto inizierà la scuola materna e la zia si siederà in prima fila ad ogni sua recita e applaudirà e si commuoverà quasi come se fosse suo figlio.Senza parlare del sorriso ruffiano e un po' da furbetto di quando vedrà e capirà che i pacchi nascosti dietro la schiena della zia (e dello zio) ,nell'entrare in casa, saranno tutti per lui.
Sospiro e dico... è solo questione di tempo.
ps: il titolo fa riferimento ad una frase dettami stasera che recitava: "Siamo usciti di casa stamattina e nemmeno sapevo come si usava,ora è incandescente!"
Ma guarda un po' come ti ripagano le persone quando le insegni qualcosa sulle nuove tecnologie...ingrate!
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